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domenica 4 novembre 2012

IL PROFUMO DEI LUOGHI NELLO SPETTACOLO

                                                         IL PROFUMO DEI LUOGHI

Quando decisi di aprire questo blog pensavo di scrivere post più tecnici, improntati su schemi di lavoro ed appunti. Grafici ed elettronica.
sicuramente arriverò a questo ma fino ad ora mi sono accorto di aver descritto solo le mie emozioni, le sensazioni ed una certa analisi personale del mondo dello spettacolo. Il profumo dell'ambiente...
infatti potrei parlare anche di questo, dei profumi che si percepiscono nei luoghi di spettacolo.
"chi annusa la polvere del teatro non dimentica più il suo odore". Questa è una frase più volte ripetuta da uno dei docenti della scuola per macchinisti teatrali che frequentai tanti anni fa. ed è vero!
Entrare in un palcoscenico di teatro e vivere nei meandri nascosti di questo magico stabile è qualcosa di unico. l'odore della canapa delle corde, del legno e della colla di coniglio usata per le scenografie.
Delle gelatine "filtri" riscaldate dalle luci accese, dei trucchi dell'artista e dei costumi e l'odore della polvere lasciata dai tanti movimenti di scena di tutti gli spettacoli precedenti creano una sensazione incredibile, inspiegabile, di stupore e devozione per quel luogo incantato.
Ricordo di un tecnico che si lamentò per la polvere che c'era nei vari ballatoi di un teatro. La risposta fu: "Sii devoto a questa polvere lasciata da attori importanti, ragazzo. Qui hanno lavorato personaggi famosi ed i loro spettacoli ancora echeggiano nei palchi e si possono rivivere tramite quei manifesti autografati"

Ripeto che queste emozioni sono personali e qualcuno potrebbe sentirsi più a suo agio in un altro posto ma ogni luogo ha un odore, ogni uomo e donna il suo e chi ama apprezza anche con l'olfatto.
Anche il campo di basket ha il suo profumo diverso da una piscina. Così come il teatro è diverso da un palasport o da uno stand fieristico.
 Un profumo che ho sempre amato è l'odore dei dischi in vinile. Il vinile è una cosa che adoro-il vecchio supporto nato per archiviare dati diventato in seguito unico e mondiale per la musica. Ho un migliaio di vinili di tanti generi musicali usati per divulgare musica tramite un altro prezioso e sensazionale strumento che si chiama radioPenso che il fascino della radio stia nel fatto che accompagni chiunque nella propria vita dandogli informazioni, musica ed intrattenimento senza togliere niente alla tua stessa vita. Richiede solo un minimo di attenzione. La televisione ti ipnotizza, sei passivo, annienta i tuoi movimenti e debilita la tua concentrazione al punto di non pensare. Laradio invece ti accompagna nel tuo cammino, nel tuo viaggio e nel lavoro. Se vuoi è interattiva e puoi intervenire in diretta a trasmissioni sulla cucina, sull'arte o lo sport.
A volte penso a mio zio che nel suo laboratorio di falegnameria aveva sempre la radio accesa sulla sua stazione preferita, all'odore della segatura del legno, delle vernici ed alle trasmissioni ascoltate in quell'ambiente...
Ho lavorato circa dieci anni in radio come dj, tecnico d'emissione e curatore di palinsesti. Come tuttti i luoghi il pianeta radiofonico è particolare: Convivere con la nevrosi dei giornalisti in cerca di notizie, il dj "bullo ed incapace", la psicologia della trasmissione sportiva, il pubblicitario, tante personalità che insieme danno vita ad una famiglia che insieme diventano prodotto. la radio ti affianca e diventa amica. Ho saputo di diverse persone che sono guarite dalla depressione grazie alla radio.
E della radio ricordo il mio amico Leonardo che insieme, nel nostro piccolo, abbiamo fatto la storia della radio locale trasmettendo per anni musica nelle ore notturne ed a volte sino al mattino, in diretta radiofonica. L'emozione di quelle notti dove la musica si agganciava alle nostre parole, ai nostri racconti ed ai nostri stati d'animo. La finestra della regiadalla quale vedevamo l'intera città ed il mare ci faceva sentire protetti e dominanti del mondo dalla nostra torre d'avorio. sapere che hai un pubblico che ti ascolta e condivide le tue scelte musicali, il tuo stile ed il tuo modo di pensare. Qualcuno ama il suono della tua voce come di un flauto magico e ciò che dici e racconti lo rilassa, lo fa star bene e chiaramente le nostre serate a microfono spento, in quei quattro minuti scarsi di canzone presa in prestito dava modo a noi di confidarci, divertirci, ridere e crescere.
Ho amato ed amo ancora la radio così come voglio ancora bene a Leonardo e se ci penso sento ancora il profumo del mare da quella finestra aperta...

                                            Roberto Iacomucci