PARLIAMO
DELL’AUDIO
MONOFONIA
E STEREOFONIA
L’audio è la propagazione nello spazio di suoni,
rumori, comunicazioni e segnali
percepiti tramite l’ orecchio umano ed animale causati dalla natura o da
strumenti o semplicemente dal genere umano ed animale stesso. Parlare di audio
in modo astratto e generico è sicuramente dispersivo e comunque l’uomo spesso
definisce come audio musica, informazioni verbali e suoni catalogabili in
diverse fasce di studio ed adatti alla meccanizzazione ed alla riproduzione. Tralasciando
per ora la bellezza della natura e le potenzialità del nostro splendido
apparato uditivo ove il suono può avere molteplici origini, mi concentro solo
in un unico aspetto dell’ audio, quello sicuramente più vicino al mio mestiere
che include la ripresa microfonica e la diffusione tramite speaker o cuffie e
la registrazione analogica o digitale.
A questo punto possiamo parlare di segnali e sorgenti.
Sappiamo che un microfono spesso capta in modo monofonico ed un compact disk ha
un suono stereo ma cosa significa? La monofonia è la ripresa e la diffusione di
un unica informazione sonora. Questo suono può essere percepito da un unico
microfono o in registrazione destinato ad un'unica traccia e divulgato da un
solo altoparlante. Anche se più diffusori possono essere collegati in cascata
(parallelo) per coprire l’ascolto in ampi spazi, il suono sarà sempre lo
stesso.
La monofonia è stata la prima tecnica che l’uomo scoprì
e sicuramente la più semplice ed importante anche se oggi, specialmente nella
diffusione di suoni si usano altri sistemi. Qualche nostalgico cantante degli
anni ’50 ancora usa questo tipo di sistema per i suoi spettacoli convinto di
riuscire a dare al pubblico lo stesso ascolto e che in questo modo uno
spettatore a destra della sala non sia né svantaggiato né privilegiato rispetto
a quello di sinistra…
In ogni caso un microfono dinamico o panoramico nella
maggiore delle ipotesi è sempre una sorgente monofonica e quindi divulgandola
in modo stereofonico si avrà sempre un ascolto mono, o per meglio dire
falso-stereo. Se provate a registrare un segnale del genere in una traccia
audio mono del vostro registratore, vi accorgerete che sarà molto utile
modificare il pan pot del vostro mixer. Infatti mantenendo un pan centrale
(left e right) il segnale risulterà più debole rispetto ad un segnale
monofonico in cui il pan del mixer è posizionato solo su left (o right). Se
provate inoltre ad invertire il vostro pan vi renderete conto che il segnale
all’ entrata del vostro registratore è uguale a zero.
La stereofonia invece prevede la diffusione di segnali
più complessi con molteplici informazioni sonore destinate a diversi
altoparlanti posizionati in modo diverso. Spesso si può riassumere definendo l’ascolto
stereofonico da due sorgenti una sinistra ed una destra. Questa si basa su il
principio del nostro sistema di udito parallelo (due orecchie e due emisferi
celebrali). Molto utilizzato per spettacoli dal vivo in quanto da la sensazione
di un ascolto spaziale completo e conforme all’ aspetto visivo rivelando le
posizioni relative ad ogni singolo musicista. Maggiori saranno i segnali e di
conseguenza le sorgenti, maggiore sarà il senso avvolgente dell’ ascolto.
Provate ad ascoltare un cd in cuffia chiudendo gli occhi. Avrete sicuramente un
immagine mentale chiara di un gruppo sul palcoscenico. Devo dire comunque che
molti musicisti alle prime armi con poca esperienza dal vivo ed abituati ad un
ascolto stereofonico casalingo, fanno molta difficoltà a comprendere un sistema
di ascolto diverso. Sono impacciati sul palco, insoddisfatti e nervosi e poco attenti
a trovare i loro punti di riferimento uditivo persino dalla loro linea monitor
(mono)! Forse da spettatori sono felici di ciò che ascoltano dalle loro band
preferite ma da protagonisti si devono sicuramente disintossicare dell’ idea
che tanti altoparlanti non determinano un ascolto preconfezionato. La cosa
peggiora se si propone loro un ascolto stereofonico anche sul palcoscenico
tramite due “side speaker” . Disturbati dall’ emissione naturale dei loro
amplificatori o strumenti acustici e dalle loro posizioni sul palco potrebbero
persino avere problemi ad andare a tempo. Ho conosciuto un gruppo musicale che
addirittura invece di comprendere il problema ha cercato di farsi costruire
strumenti stereofonici…
La stereofonia comunque è impiegata in molteplici
contesti. Dalla musica alla radiofonia, dalla televisione al cinema. Derivate
da questa scoperta del 1931 dell’ ingegnere inglese Alan Dower Blumlein sono la
quadrifonia scoperta negli anni ’70 oggi di scarso utilizzo e la tecnica dolby
system o surround molto impiegate nel cinema.
Roberto Iacomucci