I
LUOGHI DELLO SPETTACOLO – IL PALCOSCENICO
Il palcoscenico è l’area dove viene rappresentato lo
spettacolo. Al chiuso, in piazza o in qualsiasi locazione si decida, questo
magico spazio ospita al suo interno, qualsiasi elemento si voglia far vedere allo
spettatore ai fini della “narrazione” recitativa: Attori, musicisti,danzatori,
scenografie, ecc. tutto può essere palcoscenico, anche una coperta stesa a
terra.
Ma da sempre, come in pittura ed in fotografia poi la sua
forma delimitante l’immagine da osservare è discussa e sperimentata e possiamo
ormai affermare che il rettangolo pitagorico con rapporto“4/3” fra i suoi lati
rimane lo spazio usato per eccellenza a favorire i diversi soggetti in scena. Alcuni
speciali teatri comunque adottano palcoscenici avanguardistici, rotanti o a più
livelli adatti a concerti imponenti o a opere liriche magistrali oppure alla
rappresentazione di più spettacoli giornalieri. Come abbiamo notato che nel
teatro settecentesco il palcoscenico venne spostato da centrale la scena a
laterale alla scena, nel novecento e nel nuovo millennio i concetti ed i
pregiudizi antichi e moderni si intersecano e si sviluppano in ogni fantasia ed
in ogni dimensione a beneficio dello spettatore. Anche gli schermi di
proiezione video adottano il rapporto di 4/3 (o 16/9) sui suoi lati e spesso
anche un tavolo presidenziale o un podio per conferenze è rettangolare.
Ma rimanendo con i piedi per terra, come si dice, un'altra
particolarità del palcoscenico di teatro è il suo declivio; ossia
l’inclinazione del pavimento a favore della platea. Solo così le gigantesche
scenografie o i pochi elementi scenografici decisi per l’allestimento della
scena acquistano tridimensionalità.
Questo elemento è molto importante. Nelle
rappresentazioni operistiche, potrete notare che diversi elementi scenografici
non sono “a squadro” ma hanno la base tagliata in modo obliquo, a favorire
appunto l’appoggio su di un palcoscenico con declivio. È il sapiente lavoro del
macchinista che nel montaggio livellerà a (seconda dell’inclinazione del palco)
e riporterà in asse l’intera struttura. Maggiore in percentuale è il declivio
maggiore sarà l’effetto tridimensionale della scena e sicuramente maggiore e
lontana l’area “platea e soppalchi” destinata allo spettatore. Di solito sono i
teatri antichi “ del ‘700 ed ‘800” ad avere questa particolare
predisposizione. Sicuramente in un palcoscenico “a moduli” montato per ospitare
un concerto in piazza non avremo declivio. Questi palchi realizzati con
supporti in acciaio o alluminio e tavole di materiali mdf o legnosi non sono
permanenti ma servono solo a rialzare dal terreno e delimitare l’ambiente
scenico.
Un altro elemento importante per il palco è il materiale usato per la
sua realizzazione: nei teatri di un certo rilievo è costruito in legno di abete
o comunque di legno “morbido” per favorire l’uso di chiodi e viti nel montaggio
di scenografie. Con tale materiale, i buchi lasciati durante lo smontaggio si
richiuderanno nel tempo. Inutili i palchi in cemento (a volte se ne vedono in
posti all’aperto) realizzati da qualche bizzarro architetto; in questi il
montaggio di scenografie risulta pressochè impossibile. Nelle sfilate di moda o
nelle passerelle, di solito sono stretti e lunghi per far si che le modelle
abbiano la possibilità di mostrare in movimento il loro abito.
Dall’ idea di profondità e prospettiva il rettangolo è il
movimento del tempo, del fluire di elementi che insieme creano una situazione –
la nuova delimitazione essenziale dello spazio differenziandosi dalle immagini
primordiali di graffiti preistorici. La voglia di esprimersi trova una sua
cornice.