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martedì 21 agosto 2012

Il Palcoscenico


                                             I LUOGHI DELLO SPETTACOLO – IL PALCOSCENICO
Il palcoscenico è l’area dove viene rappresentato lo spettacolo. Al chiuso, in piazza o in qualsiasi locazione si decida, questo magico spazio ospita al suo interno, qualsiasi elemento si voglia far vedere allo spettatore ai fini della “narrazione” recitativa: Attori, musicisti,danzatori, scenografie, ecc. tutto può essere palcoscenico, anche una coperta stesa a terra.
Ma da sempre, come in pittura ed in fotografia poi la sua forma delimitante l’immagine da osservare è discussa e sperimentata e possiamo ormai affermare che il rettangolo pitagorico con rapporto“4/3” fra i suoi lati rimane lo spazio usato per eccellenza a favorire i diversi soggetti in scena. Alcuni speciali teatri comunque adottano palcoscenici avanguardistici, rotanti o a più livelli adatti a concerti imponenti o a opere liriche magistrali oppure alla rappresentazione di più spettacoli giornalieri. Come abbiamo notato che nel teatro settecentesco il palcoscenico venne spostato da centrale la scena a laterale alla scena, nel novecento e nel nuovo millennio i concetti ed i pregiudizi antichi e moderni si intersecano e si sviluppano in ogni fantasia ed in ogni dimensione a beneficio dello spettatore. Anche gli schermi di proiezione video adottano il rapporto di 4/3 (o 16/9) sui suoi lati e spesso anche un tavolo presidenziale o un podio per conferenze è rettangolare.
Ma rimanendo con i piedi per terra, come si dice, un'altra particolarità del palcoscenico di teatro è il suo declivio; ossia l’inclinazione del pavimento a favore della platea. Solo così le gigantesche scenografie o i pochi elementi scenografici decisi per l’allestimento della scena acquistano tridimensionalità. 

Questo elemento è molto importante. Nelle rappresentazioni operistiche, potrete notare che diversi elementi scenografici non sono “a squadro” ma hanno la base tagliata in modo obliquo, a favorire appunto l’appoggio su di un palcoscenico con declivio. È il sapiente lavoro del macchinista che nel montaggio livellerà a (seconda dell’inclinazione del palco) e riporterà in asse l’intera struttura. Maggiore in percentuale è il declivio maggiore sarà l’effetto tridimensionale della scena e sicuramente maggiore e lontana l’area “platea e soppalchi” destinata allo spettatore. Di solito sono i teatri antichi “ del  ‘700 ed  ‘800” ad avere questa particolare predisposizione. Sicuramente in un palcoscenico “a moduli” montato per ospitare un concerto in piazza non avremo declivio. Questi palchi realizzati con supporti in acciaio o alluminio e tavole di materiali mdf o legnosi non sono permanenti ma servono solo a rialzare dal terreno e delimitare l’ambiente scenico.

 Un altro elemento importante per il palco è il materiale usato per la sua realizzazione: nei teatri di un certo rilievo è costruito in legno di abete o comunque di legno “morbido” per favorire l’uso di chiodi e viti nel montaggio di scenografie. Con tale materiale, i buchi lasciati durante lo smontaggio si richiuderanno nel tempo. Inutili i palchi in cemento (a volte se ne vedono in posti all’aperto) realizzati da qualche bizzarro architetto; in questi il montaggio di scenografie risulta pressochè impossibile. Nelle sfilate di moda o nelle passerelle, di solito sono stretti e lunghi per far si che le modelle abbiano la possibilità di mostrare in movimento il loro abito.
Dall’ idea di profondità e prospettiva il rettangolo è il movimento del tempo, del fluire di elementi che insieme creano una situazione – la nuova delimitazione essenziale dello spazio differenziandosi dalle immagini primordiali di graffiti preistorici. La voglia di esprimersi trova una sua cornice.

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